"Ognuno di noi possiede talento innato: pochi possiedono la giusta misura di tenacia, forza ed energia, innate ed acquisite necessarie per diventare effettivamente un talentuoso; questo equivale a dire che si diventa ciò che si è: si sfoga e si esternalizza il proprio talento in opere ed azioni". (Friedrich Nietzsche)

Repubblica VIII Libro - Platone.

Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad aver coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti pronti ad esaudire le richieste dei sempre più esigenti sudditi vengano chiamati despoti. Accade che chi si dimostra disciplinato venga dipinto come un uomo senza carattere, un servo. Accade che il padre impaurito finisca col trattare i figli come i suoi pari e non è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi si faccian beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e per non sembrar troppo severi i vecchi li accontentino. In tale clima di libertà, e in nome della medesima, non v'è più rispetto e riguardo per nessuno. E' in mezzo a tanta licenza, nasce, si sviluppa, una mala pianta: la tirannia.

martedì 16 gennaio 2007

Stragi a Bagdad: almeno 85 vittime

articolo dal Corriere.it
16 gennaio 2007
L'Onu: nel 2006 i civili morti in Iraq sono stati 34.452
Due esplosioni hanno ucciso circa 60 studenti che stavano uscendo dall'università. Centinaia i feriti.
BAGDAD - A Bagdad continuano gli attentati e il bilancio complessivo parla di almeno 85 morti in tre diversi episodi: il più grave all'università dove due esplosioni hanno causato 60 vittime e 110 feriti. Due automobili imbottite di esplosivo erano state parcheggiate davanti all'ingresso dell'ateneo Mustansiriyahe. Sono saltate in aria mentre gli studenti, a fine lezioni, guadagnavano l'uscita. Una bomba sul ciglio della strada, è invece esplosa al passaggio di una pattuglia di polizia: ha causato 15 morti e 70 feriti nel centro della città. L'eplosione, avvenuta nel quartiere di Karradah, ha danneggiato anche autombili ed edifici. In un terzo attentato uomini a bordo di tre automobili hanno aperto il fuoco sulla folla in un mercato nella zona nordorientale di Bagdad. Stando a quanto riferito da fonti della sicurezza, almeno dieci persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite.
L'ONU: NEL 2006 UCCISI 34.452 CIVILI - Nel 2006, in Iraq, sono stati uccisi 34.452 civili e più di 36mila sono rimasti feriti. Sono le ultime cifre diffuse in una conferenza stampa dall'Onu. Il direttore dell’Ufficio di Assistenza dell’Onu per l’Iraq, Gianni Magazzeni, ha anche aggiunto che le vittime di novembre e dicembre sono state 6.376, di cui 4.731 a Bagdad. Le stime diffuse alcune settimane fa parlavano di oltre 12.000 morti. Alla domanda sul perché di tale divergenza di dati, Magazzeni ha precisato che i dati dell’Onu sono stati ottenuti dal ministero dalla Sanità iracheno, dagli ospedali sparsi nel paese e da altre agenzie. «Senza passi avanti significativi verso lo stato di diritto, la violenza di matrice confessionale andrà avanti a tempo indefinito, rischiando di sfiggire a ogni controllo», ha ammonito Magazzeni.
Oramai l'Iraq è diventato il nuovo Vietnam...purtroppo! Chissà quando gli americani lo capiranno! Quanti civili e militari dovranno morire ancora? Ma l'ONU, L'UE mi dite a cosa servono? Povero mondo....

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