«A 86 anni tornerò a parlare degli italiani». Il dg Rai conferma in diretta
Enzo Biagi: «Presto torno in tv su Raitre»
Il giornalista bolognese, volto storico della televisione pubblica, si prepara a un rientro dopo l'esilio forzato negli anni del la Cdl.
Enzo Biagi durante la trasmissione di Fabio Fazio (Ansa)MILANO - Enzo Biagi tornerà presto in Rai con un nuovo programma su Raitre dedicato agli italiani. Lo ha annunciato lui stesso stasera in diretta a «Che tempo che fa» di Fabio Fazio. «Torno presto su Raitre. C'è un'idea di qualcosa che si può fare. Ne sto parlando con Paolo Ruffini. Perchè conosciamo poco l'Italia e gli italiani».
L'«EDITTO» DI SOFIA - Il ritorno in video di Enzo Biagi, volto storico della tv pubblica, era atteso da molti, dopo la lunga assenza seguita alla cancellazione de «Il fatto», la striscia post Tg1 che il giornalista ha condotto per diversi anni, eliminata dal palinsesto secondo molti a seguito del cosiddetto «editto di Sofia», ovvero le parole con cui l'allora premier Silvio Berlusconi durante una visita in Bulgaria del 2002 criticò lo stesso Biagi ma anche Michele Santoro e Daniele Luttazzi (a loro volta scomparsi dalla programmazione Rai.nello stesso periodo), accusati di faziosità politica. «Ho avuto qualche colloquio con la terza rete - ha precisato Biagi durante la trasmissione di Fazio -, ma stiamo a vedere non lo so. Io sono ancora affezionato alla Rai, le devo molto, ho fatto la tv con piacere, sarebbe un bel colpo tornare a fare tv a 86 anni. Mi piacerebbe lavorare insieme a te».
«C'E' CHI MI TROVA SCOMODO» - Il giornalista ha voluto mantenersi cauto: «Diciamo che quello dell'imminente rientro è una possibilità - ha poi aggiunto il giornalista -, un'ipotesi, una probabilità. C'è anche gente che mi trova scomodo e non ha nessuna voglia di vedermi tornare. Tornerei benvolentieri su Raitre che è la rete che più mi assomiglia e che io guardo con più interesse. Ma è stato lo stesso direttore generale di Viale Mazzini, Claudio Cappon, a sgombrare il campo da ogni dubbio: «L'accordo con Enzo Biagi è raggiunto - ha detto il dg con una telefonata in diretta sempre alla trasmissione di Fazio - e domani firmo il contratto e lo presento al Cda di mercoledì. Da domani Biagi è nuovo in forze alle Rai». Quella del ritorno di Biagi, secondo Cappon, «è una gran bella notizia che rimedia ad una delle pagine più tristi della nostra storia televisiva».
«SI PARTE AD APRILE» - Anche il direttore di Raitre, Paolo Ruffini, ha poi contribuito a svelare l'arcano. Parlando con le agenzie di stampa ha spiegato che quello di Biagi sarà «un programma con filmati di repertorio e Enzo Biagi oggi, ma la location è da studiare», che e «saranno quattro cicli di seconde serate a partire dall'aprile del 2007, con una durata di 2 mesi ogni ciclo» e che «ci sarà una prima serata di domenica nell'aprile del 2007 per presentare la trasmissione che andrà in onda di lunedì». Ruffini ha precisato che si lavora ad un programma «che alternerà attualità con la memoria, usando il patrimonio di Biagi che ha una lunga storia di giornalista tv. Ma ci sarà anche un rapporto con l'attualità immediata da cui prenderanno spunto le puntate».
11 dicembre 2006
"Ognuno di noi possiede talento innato: pochi possiedono la giusta misura di tenacia, forza ed energia, innate ed acquisite necessarie per diventare effettivamente un talentuoso; questo equivale a dire che si diventa ciò che si è: si sfoga e si esternalizza il proprio talento in opere ed azioni".
(Friedrich Nietzsche)
Repubblica VIII Libro - Platone.
Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad aver coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti pronti ad esaudire le richieste dei sempre più esigenti sudditi vengano chiamati despoti.
Accade che chi si dimostra disciplinato venga dipinto come un uomo senza carattere, un servo.
Accade che il padre impaurito finisca col trattare i figli come i suoi pari e non è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi si faccian beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e per non sembrar troppo severi i vecchi li accontentino.
In tale clima di libertà, e in nome della medesima, non v'è più rispetto e riguardo per nessuno.
E' in mezzo a tanta licenza, nasce, si sviluppa, una mala pianta: la tirannia.
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1 commento:
Finalmente un uomo di cultura, senza peli sulla lingua e da cui si può solo imparare ritornerà in TV portando ad una crescita culturale nel nostro paese.
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