"Ognuno di noi possiede talento innato: pochi possiedono la giusta misura di tenacia, forza ed energia, innate ed acquisite necessarie per diventare effettivamente un talentuoso; questo equivale a dire che si diventa ciò che si è: si sfoga e si esternalizza il proprio talento in opere ed azioni". (Friedrich Nietzsche)

Repubblica VIII Libro - Platone.

Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad aver coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti pronti ad esaudire le richieste dei sempre più esigenti sudditi vengano chiamati despoti. Accade che chi si dimostra disciplinato venga dipinto come un uomo senza carattere, un servo. Accade che il padre impaurito finisca col trattare i figli come i suoi pari e non è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi si faccian beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e per non sembrar troppo severi i vecchi li accontentino. In tale clima di libertà, e in nome della medesima, non v'è più rispetto e riguardo per nessuno. E' in mezzo a tanta licenza, nasce, si sviluppa, una mala pianta: la tirannia.

mercoledì 27 dicembre 2006

Pannella, sciopero della fame e della sete:

«Il governo italiano agisca subito»
«L'Italia si impegni subito e seriamente per scongiurare l'esecuzione immediata di Saddam Hussein»


Il ministro degli Esteri D'Alema: «Siamo contro la pena di morte» .

ROMA - Marco Pannella ha iniziato uno sciopero della fame e della sete per chiedere al governo italiano «di impegnarsi subito e seriamente per scongiurare l'esecuzione immediata di Saddam Hussein». Il leader radicale si è offerto di recarsi immediatamente a Bagdad «per ottenere la conversione della pena di morte in trent'anni di reclusione». Se la condanna fosse eseguita, per Pannella «il governo iracheno compirebbe un atto infame, degno di quelli che furono propri di Saddam Hussein stesso, indegno di un Paese civile e democratico». OCCASIONE - «Nel 2003, malgrado il voto ad ampissima maggioranza del Parlamento italiano per l'esilio di Saddam Hussein come alternativa alla guerra, governo e opposizione italiani non onorarono quella decisione. Saddam conobbe quella nostra iniziativa. Saddam Hussein vivo potrebbe rivelarsi strumento insostituibile e unico di pacificazione e di delegittimazione dell'esercito di bande assassine che compie impunemente stragi continue delle popolazioni irachene». Secondo Pannella «si presenta una straordinaria occasione per far esplodere nel cuore del Medio Oriente un grande atto di pace, un grande dibattito nei popoli e nelle coscienze, lo scandalo della nonviolenza come alternativa alle dittature e alla guerra».
D'ALEMA: CONTRARI A PENA DI MORTE - Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, da Santiago del Cile dove si trova in visita ufficiale, ha dichiarato: «Siamo contro la pena di morte, come italiani e come europei. Non è un discorso in difesa di Saddam Hussein, io difendo il principio secondo cui la pena di morte non è accettabile e quindi continuo a sperare che questa sentenza non venga eseguita».

La pena di morte è una brutalità....(ma sciiti, curdi e rispettive famiglie trucidate da Saddam chissà....nei loro panni come ci sentiremmo se favorevoli o contrari all'impiccagione...)
Ciò che mi ha portato a riportare questo articolo del Corriere della sera e il fatto che Pannella è sempre pronto allo sciopero della fame e della sete per cause giuste e non giuste (dipende dai punti di vista di ognuno di noi), ma quando farà uno sciopero per la riduzione degli stipendi e del numero di deputati e senatori del Parlamento Italiano? Sicuramente eccetto "loro e forse lui" tutti noi - comuni cittadini - ne saremmo felici....

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